TRENTINO 13.10.2015


L'articolo a cura della giornalista Elisa Salvi del Trentino, parla della performance Dolomites souvenir  presso la Frida Street Gallery.

RIZ E SORAPERRA FANNO ARTE CON I RIFIUTI DEI TURISTI
Inaugurata la singolare installazione in Strèda del Faure a Canazei. In sacchetti e ben catalogati i "reperti"raccolti nei boschi e sulle piste da sci

A bordo di un'improbabile jeep gialla, carichi della loro simpatia contagiosa, hanno fatto ingresso nel tardo pomeriggio di venerdì in Strèda del Faure a Canazei, Manuel Riz e Claus Soraperra. Lì, dove da qualche tempo si trova la loro "Frida Street Gallery", li attendeva una cinquantina di persone, tra amici e estimatori, curiosi di ammirare "Dolomites Souvenir" la loro ultima opera d'arte, una performance nella performance.
Riz e Soraperra, l'uno fumettista e l'altro pittore ed ambedue insegnanti nelle scuole della valle, non hanno tradito le attese dei presenti con l'appuntamento annuale con "l'arte di strada", definita così perchè la loro galleria è una semplice bacheca lungo una via dove viene vista e interpretata da tutti i passanti.
L'idea del souvenir dolomitico, spiegata dai due rigorosamente in ladino tra tante battute spiritose, è ricca di quei contenuti e contenitori che, di solito, scartiamo. Nel corso dell' estate i due artisti hanno attraversato boschi e perlustrato sentieri e piste da sci, raccogliendo una quarantina tra rifiuti e oggetti lasciati da turisti e valligiani.
Gli oggetti, da lattine, a pass degli impianti, pezzi di sci, scarponi e quant'altro, sono stati catalogati - inserendoli in buste di plastica con data e luogo del ritrovamento - trasformandoli, così, in moderni reperti, mettendo in pratica quella che hanno definito "etnoarcheologiaturisticalpina". E c'è anche una bona notizia: "Non è stato facile trovarli, i nostri boschi sono puliti!"
Quindi, a fronte di un ambiente rispettato, Riz e Soraperra hanno specificato che l'archiviazione di piccoli reperti permette di risalire a informazioni socio-antropologiche. "La nostra azione artistica riconosce che siamo ormai parte di una società consumistica che utilizza l'oggetto solo per il fine stabilito, abbandonandolo poi. Pur riconoscendo questo meccanismo passivo, intendiamo mettere in luce le possibilità creative che il sistema contiene in sé. Il reperto, attraverso raccolta e catalogazione, diviene nuovamente "oggetto", con l'azione artistica "opera", che documenta la storia e un pensiero nuovo di attenzione critica verso i fenomeni ciclici della vita della nostra comunità, a vocazione turistica, globalizzata".
La performance presentata ha compreso una condivisione con i presenti: come lo scorso anno l'opera era legata allo scioglimento del ghiacciaio della Marmolada e a ogni partecipante era stato data un po'di neve (contenuta in vaschette da conservare in congelatore), quest'anno gli ospiti hanno fatto rientro nelle loro case con un reperto da conservare.