IL CITTADINO 6.10.2014


L'articolo a cura di Rossella Mungiello del quotidiano Il Cittadino di Lodi, parla dell'esposizione e premiazione del Premio Novello 2014, all'interno del testo viene citata la mia illustrazione Expop presente in mostra.

PARLA RUSSO IL PREMIO NOVELLO 2014
L'internazionalità della gara sancita anche dal secondo e terzo posto, andati a un artista olandese e a uno turco

Il regno degli opposti, delle provocazioni, del genio creativo. Quello in cui linee, punti e suggestioni oniriche diventano un messaggio universale. Suscitando la risata e l'indignazione, la riflessione e i moti del cuore, su un mondo storto e claudicante, schiavo delle mercificazione del consumismo e delle disuguaglianze alimentari, diviso in un Nord che rischia di soffocare negli eccessi e un Sud che non arriva a sedersi a tavola. Una sfera di mari e terre, pronta a mettersi in mostra sotto l'egida dell'Expo 2015, governata da un uomo che non è più la personificazione dell'equilibrio che disegnava Leonardo Da Vinci, quanto l'obeso Vitruvian Man di Maxim Swagin.
È con il suo novello uomo vitruviano che il russo sbaraglia la concorrenza di un anno da record - 621 vignette in gara - e vince la settima edizione del concorso di umorismo e satira di costume "Novello - Un signore di buona famiglia". Tallonato dall'olandese Eric Van Der Wal e il suo Food Iniquity, che tratteggia i volti di un globo diviso in due, con il maggiordomo bianco che serve la metà ricca del pianeta come se contenesse una gustosa pietanza e il fratello di colore che guarda l'altra metà della sfera terrestre, che tiene tra le mani, inesorabilmente vuota. Alla Turchia, e all'artista Demirci Hicabi con Food che rievoca il legame primordiale tra il cibo e i bisogni dell'uomo, va il terzo posto assoluto di una competizione che, mai come oggi, mostra tutta la sua capacità di farsi interprete, e giudice severo, dell'attualità e delle sue storture.
Con una mostra ricca di stimoli, intuizioni, sprazzi creativi, aperta sabato pomeriggio, nei locali del vecchio Ospedale Soave di Codogno, con un momento ufficiale dedicato alla presentazione delle vignette vincitrici della settima edizione, con la direzione del premio affidata al vignettista Lele Corvi e la direzione artistica al critico, filosofo e saggista Amedeo Anelli. Con loro il sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti, l'assessore alla cultura Mario Vittorio Zafferi, il comico Maurizio Milani, anche membro della giuria, come Rudy Zerbi, che ha lasciato ai presenti un videomessaggio di saluto, Emilio Gnocchi, curatore della famiglia Novello e presidente della fondazione Lamberti.
A giudicare una mole impressionante di lavori - 621 quelli  inviati, da cinque continenti diversi, 180 quelli italiani, 200 quelli esposti, 50 quelli inseriti nel catalogo edito per l'occasione - anche i vignettisti Lido Contemori e Giovanni Sorcinelli, il giornalista e editore Michele Dalai, Fausto Oneto, organizzatore del prestigioso premio di fumetti e satira Ugiancu. Sulle pareti della sala esposizioni del Soave, una selezione di culture, stili, sensibilità differenti, con l'obiettivo della matita puntato su angolazioni diverse della società, in paesi differenti.
E allora, per l'italiano Manuel Riz, la grande esposizione, in una esplosione di colori pop alla Warhol e i piatti che contengono mazzette da 100 euro, diventa Expop, mentre per Friedrich Tasser è l'Italia stessa a finire in padella, anzi ai ferri, come una bistecca che ha la stessa forma dello stivale. Il siriano Asaad Wissam fonde tecnologia e bisogni primari, con il classico simbolo di ricezione del wifi che non sta a indicare la presenza di linea, ma di cibo in Fame, mentre Tocaferli Seyran, dall'Azerbaijian, nel suo Food porta sotto i riflettori la nonna che cucina il suo stesso cuore, in padella, per sfamare i nipoti.
Sguardi profondi, taglienti, lucidi, capaci di tradurre la complessità quotidiana con tratti di matita e campiture di colore, lasciando al visitatore il compito più arduo, la riflessione.